domenica 5 maggio 2013

"Nella casa", di François Ozon

di Aurora Medico

Come sarà vivere in quella casa? Il sedicenne Claude se lo è chiesto molte volte, osservando la casa dal parco, seduto su una panchina. Nella casa abita Rapha, un suo compagno di classe. Un giorno, con un pretesto, Claude riesce ad entrare dentro l’abitazione: osserva il comportamento dei suoi tre abitanti (madre, padre e figlio) e l’arredamento. Scrive un tema su questa esperienza per il professore di Lettere, il quale ne resta affascinato. Germain, il professore, incita il ragazzo a continuare a scrivere delle abitudini della famiglia così “borghese” di Rapha.



Il regista francese François Ozon, divenuto celebre in tutta Europa grazie a pellicole come 8 Donne e un mistero (2002) e Il tempo che resta (2005), è oggi nelle sale cinematografiche con il film Nella casa (2012): una commedia ironica che si sviluppa attraverso una struttura tipica dei thrillers (quindi rara per una commedia), capace di creare una forte suspense nello spettatore.

Attraverso il personaggio di Claude (interpretato dal giovane attore esordiente Ernst Umhauer) lo spettatore si trova proiettato in un mondo dove realtà e finzione si mescolano fino a confondersi.
La curiosità morbosa del professor Germain (Fabrice Luchini, esordito nel 1969 e vincitore, come miglior attore non protagonista, al César del 1993) entra in simbiosi con la necessità voyeuristica del giovane scrittore di catturare ogni minimo dettaglio della vita dell’ignara famiglia di Rapha.
La trama si dipana tra manipolazioni reciproche e risvolti a tratti inquietanti. Studente ed insegnante formano un duo esplosivo, incapace di prevedere quali saranno gli sviluppi della storia (reale e immaginaria). I due personaggi diventano inscindibili: non può esistere Claude (il talento naturale) senza Germaine (la conoscenza). E viceversa.

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