di Aurora Medico
Scuola Immagina di Firenze, ore 21.30 circa. Stasera è con
noi Simone Emiliani, giornalista, critico cinematografico e direttore dal settembre
2012 della webzine (web magazine) cinematografica Sentieri Selvaggi.
Emiliani, 43 anni, stasera si racconterà un po’, parlandoci
dei suoi esordi giornalistici e della sua esperienza nel mondo del cinema. Ci spiegherà
anche l’evoluzione di Sentieri Selvaggi.
Simone Emiliani è vestito sportivo, cerca di stare composto
sulla sedia mentre aspetta le nostre domande, sorride spesso.
Come si è avvinato a
questo lavoro?
“Finiti gli studi sapevo di volermi occupare di cinema, ma
quando mi proposi come giornalista il settore Spettacolo era già occupato.
Dovetti perciò occuparmi di sport per qualche anno. Poi finalmente cominciai a
scrivere di cinema per le conferenze stampa e per il Festival di Venezia.
Ho collaborato all’Enciclopedia
Treccani e ho scritto per varie
riviste cinematografiche, tra cui Filmcritica
e Cineforum, fino ad arrivare a Sentieri Selvaggi.”
Come si affronta la
gestione di un sito web di critica cinematografica?
“Essere veloci è fondamentale: bisogna cercare di arrivare
alla notizia prima degli altri giornalisti. Un sito web va aggiornato ogni
giorno, perciò non si può aspettare che sia la notizia a venire da noi.
Infatti noi ogni settimana facciamo il cosiddetto timone (ovvero il
totale, in forma schematica, delle pagine previste per il giornale).
Anche la visibilità del sito è
fondamentale: essere al primo posto in una ricerca effettuata sul motore di ricerca
di Google è un risultato notevole.”
Come immagina il pubblico del futuro?
“Data la diffusione crescente di
tecnologie come gli smartphones, iPhones e iPad, stiamo facendo continui
aggiornamenti per poter adattare la notizia anche a questi nuovi strumenti. In
questi casi è necessaria la brevità e la chiarezza della grafica, in modo da
facilitare e velocizzare la lettura dell’articolo. Questi strumenti ci
permettono di arrivare ad un pubblico più vasto e variegato.”
Cosa può dirci riguardo alla sua esperienza come insegnante
alla Scuola di cinema Sentieri Selvaggi?
“Negli ultimi anni è cambiato
anche il modo di insegnare, soprattutto perché è diverso il materiale che ho a
disposizione. Prima usavo il DVD; adesso posso utilizzare programmi come YouTube per mostrare degli esempi in
classe. Quando si usa Internet bisogna però stare attenti alle fonti a cui si
attinge. Il segreto è non fermarsi mai alla prima fonte e verificare sempre la
sua attendibilità.”
Come è avvenuto il passaggio da rivista su carta stampata a
webzine di Sentieri Selvaggi?
“Noi siamo partiti su carta
stampata e avremmo voluto continuare così. Il passaggio è stata una scelta
obbligata, avvenuta nel 2000, per ragioni economiche. Comunque devo dire che entrare
nel web ci ha dato modo di scoprire e sviluppare questo modo di fare
giornalismo prima di molti altri.”
Cosa pensa dei social network?
“Non lo avrei mai detto un paio di
anni fa, ma in realtà sono importantissimi perché grazie ad essi riusciamo ad
arrivare e molte più persone, permettendoci di uscire dal nostro solito
pubblico. Sia Facebook che Twitter sono canali d’informazione
veloci ed efficaci.”
Cosa consiglia a chi vuol entrare a far parte della
critica?
“Non abbattersi mai e bussare a
tutte le porte possibili. Siamo in un periodo di crisi, che però non durerà in
eterno. E’ importante avere le idee chiare sul settore in cui si vuole
lavorare, ma al tempo stesso bisogna essere flessibili ed adattabili.”
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