giovedì 9 maggio 2013

Simone Emiliani: "Il giornalismo cinematografico"


di Aurora Medico 

Scuola Immagina di Firenze, ore 21.30 circa. Stasera è con noi Simone Emiliani, giornalista, critico cinematografico e direttore dal settembre 2012 della webzine (web magazine) cinematografica Sentieri Selvaggi.

Emiliani, 43 anni, stasera si racconterà un po’, parlandoci dei suoi esordi giornalistici e della sua esperienza nel mondo del cinema. Ci spiegherà anche l’evoluzione di Sentieri Selvaggi.

Simone Emiliani è vestito sportivo, cerca di stare composto sulla sedia mentre aspetta le nostre domande, sorride spesso.



Come si è avvinato a questo lavoro?
“Finiti gli studi sapevo di volermi occupare di cinema, ma quando mi proposi come giornalista il settore Spettacolo era già occupato. Dovetti perciò occuparmi di sport per qualche anno. Poi finalmente cominciai a scrivere di cinema per le conferenze stampa e per il Festival di Venezia.
Ho collaborato all’Enciclopedia Treccani e ho scritto per varie riviste cinematografiche, tra cui Filmcritica e Cineforum, fino ad arrivare a Sentieri Selvaggi.”

Come si affronta la gestione di un sito web di critica cinematografica?
“Essere veloci è fondamentale: bisogna cercare di arrivare alla notizia prima degli altri giornalisti. Un sito web va aggiornato ogni giorno, perciò non si può aspettare che sia la notizia a venire da noi.
Infatti noi ogni settimana facciamo il cosiddetto timone (ovvero il totale, in forma schematica, delle pagine previste per il giornale).
Anche la visibilità del sito è fondamentale: essere al primo posto in una ricerca effettuata sul motore di ricerca di Google è un risultato notevole.”

Come immagina il pubblico del futuro?
“Data la diffusione crescente di tecnologie come gli smartphones, iPhones e iPad, stiamo facendo continui aggiornamenti per poter adattare la notizia anche a questi nuovi strumenti. In questi casi è necessaria la brevità e la chiarezza della grafica, in modo da facilitare e velocizzare la lettura dell’articolo. Questi strumenti ci permettono di arrivare ad un pubblico più vasto e variegato.”

Cosa può dirci riguardo alla sua esperienza come insegnante alla Scuola di cinema Sentieri Selvaggi?
“Negli ultimi anni è cambiato anche il modo di insegnare, soprattutto perché è diverso il materiale che ho a disposizione. Prima usavo il DVD; adesso posso utilizzare programmi come YouTube per mostrare degli esempi in classe. Quando si usa Internet bisogna però stare attenti alle fonti a cui si attinge. Il segreto è non fermarsi mai alla prima fonte e verificare sempre la sua attendibilità.”

Come è avvenuto il passaggio da rivista su carta stampata a webzine di Sentieri Selvaggi?
“Noi siamo partiti su carta stampata e avremmo voluto continuare così. Il passaggio è stata una scelta obbligata, avvenuta nel 2000, per ragioni economiche. Comunque devo dire che entrare nel web ci ha dato modo di scoprire e sviluppare questo modo di fare giornalismo prima di molti altri.”

Cosa pensa dei social network?
“Non lo avrei mai detto un paio di anni fa, ma in realtà sono importantissimi perché grazie ad essi riusciamo ad arrivare e molte più persone, permettendoci di uscire dal nostro solito pubblico. Sia Facebook che Twitter sono canali d’informazione veloci ed efficaci.”

Cosa consiglia a chi vuol entrare a far parte della critica?
“Non abbattersi mai e bussare a tutte le porte possibili. Siamo in un periodo di crisi, che però non durerà in eterno. E’ importante avere le idee chiare sul settore in cui si vuole lavorare, ma al tempo stesso bisogna essere flessibili ed adattabili.”







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